lunedì 2 marzo 2015

Dosi di esperienza al POM

By Orimarty & Delfi.anna

Sono 7 i giovani del Trent-O che sono andati in terra portoghese per partecipare al Portugal O Meeting 2015 e fare anche qualche allenamento tecnico. La trasferta prevedeva le prime tre gare della manifestazione internazionale, una sprint in notturna e due allenamenti.
Il viaggio di andata è andato nel migliore dei modi grazie al nostro o-coach Raus che ha organizzato tutto e ci ha fatto da autista. La partenza alle 3.30 di mattina è stata sopportabile e l'aereo guarda caso è arrivato a Porto con 30 minuti di anticipo! Così siamo riusciti ad arrivare a destinazione verso mezzogiorno, giusti giusti per la partenza di Fabietto.
La gara del primo giorno era di tipo long. I tracciati erano moolto lunghi ma il terreno era veloce, con molte dune sabbiose e grandi forme del terreno, più qualche spina per rendere la situazione più piccante. La migliore dei nostri è Serena che conclude la sua gara in 1.06.07 staccata di 29.33 dalla vincitrice. 19^ si classifica Martina (+24.27). Fabietto, il nostro uomo Elite, finisce la sua prima gara. E' solo l'inizio, ovvero ha completato un sesto del totale dei chilometri che gli spettano in questi giorni. Giulio non riesce a entrare in carta e commette troppi errori che lo fanno finire...cinquantacinquesimo. Il nostro coach arriva anche lui al traguardo in M21A lasciandosi dietro un paio di disperati. La battaglia in W18 tra Sabrina e Annalisa vede al 21° posto la Raus davanti di 6 minuti ad Annalisa che arriva in 22a/26.


 Dopo aver girovagato per Mira (più o meno 100km a sud di Porto) col nostro Mercedesss abbiamo trovato la palestra che era a disposizione di chi necessitava tra il totale di 2400 orientisti iscritti ma era sovraffollata: allora siamo andati a Vagos dove si trovava l'Hard Floor numero 2 (Solo Duro in lingua, da qui il famoso hashtag #SoloDuro) e ci siamo imbattuti in una partita di basket femminile di quinta divisione, vi lasciamo immaginare. Però al suo interno abbiamo trovato una palestrina per ginnastica artistica piena di materassoni, e ce ne siamo appropriati prima che il Giulio capisse che eravamo in Portogallo. E dopo aver marcato il territorio con i nostri bagagli e vestiti sporchi usati in gara, ci siamo fiondati a Praia de Mira: un tipico paesino della costa Atlantica porteghese dove alle 19.00 sarebbe partito il primo concorrente della sprint in notturna.
La prima parte di gara si sviluppava in una zona con strade abbastanza larghe mentre la seconda era molto tecnica: stradine e vicoletti strettissimi (il Raus a un certo punto si è incastrato, vedi immagine) formavano un intricato labirinto. Guai ad andare sulle strade affacciate all'oceano perchè tirava un vento straforte da farti cadere la frontale di testa! Martina arriva 4^ in W20 e Serena 8^ in W16, risultati di cui siamo fieri.
Una volta arrivati tutti al traguardo bisognava però cibarsi: seguito il consiglio di un volontario scout monocigliato, stanchi e affamati, abbiamo mangiato un caratteristico piatto portoghese (cioè riso, bistecca e patate). Rientrati in palestra, siamo crollati sui materassoni o su quello che capitava: possiamo proprio dire che è stata una lunga giornata da 25, visto il cambio in positivo di un ora. E forse è un Guinnes dei Primati: abbiamo trascorso il San Valentino più lungo della storia!

Il secondo giorno abbiamo corso di nuovo sulle Dunas de Mira. Una gara middle questa volta al 10.000. Le gambe giá si facevano sentire.
Migliore dei nostri è Martina (13^ in W20). Serena ha fatto una gara regolare e conclude in 23^ posizione. Bene per Stefano e Fabietto che con soddisfazione finiscono la gara anche oggi. Giulio fa una gara quasi onorevole. Annalisa invece fa qualche errore di troppo ma rivela di essersi divertita molto, cosa fondamentale.
La mattina iniziata con nuvoloni neri si trasforma in un soleggiato pomeriggio. Dopo aver abbattuto una passerella della spiaggia e giocato con la sabbia, abbiamo fatto un allenamento in vista della gara del giorno dopo. Il nostro super coach ha deciso proprio lo stesso giorno, orario e allenamento delle nazionali francese e norvegese. Ma quello che poteva essere un "follow Olav" è diventato "follow Raus" essendo l'unico che ne veniva fuori alla grande. Ci ha comunque permesso di avere un anteprima di quello che avremmo dovuto affrontare il giorno successivo, cioè molti più rovi dei primi due giorni e verdi 3 segnati molto bene in carta e veramente NON attraversabili. Inoltre l'equidistanza a 2,5 metri era a volte da immaginare.


La sera siamo andati ad esplorare Aveiro che è considerata la "Venezia portoghese" per i suoi canali ed è una città abbastanza grande. Abbiamo socializzato con nativi del luogo e trovato di che cibarci.
La mattina successiva il Junior Team Trent-O perde un componente: Annalisa non si sente bene durante la notte e sceglie di trascorrere la mattina in palestra a riposare disertando al dovere. Gli altri corrono la long che gli spetta. Tracciati giustamente lunghi che assieme alla vegetazione rendono la gara molto impegnativa per tutti.
Giulio finalmente entra in carta e disputa una buona gara. Serena conclude 17^. Fabietto arriva al finish dopo 17,9 km di guerra nella jungla ed un cambio carta che non arrivava più.

Ma l'avventura orientista non era finita con l'ultima gara. Era in programma un allenamento sprint a Praia da Tocha, altro paese sull'Oceano, che abbiamo corricchiato seppur sfiniti: il programma stabilito dal nostro coach va rispettato di più dei Dieci Comandamenti!


La sera, ovvero l'ultima, siamo andati all'Official Banquet dove le nostre più amate aspettative sono crollate di brutto quando, entrando nella sala giustamente in ritardo di mezz'oretta, abbiamo notato che l'etá media era più o meno quella che si trova al un bocciodromo di via Fermi a Trento. Nonostante l'iniziale disappunto, soprattutto della componente maschile del gruppo, la serata si è rivelata essere molto allegra e positiva: Fabietto ha potuto migliorare le sue abilitá con la lingua (inglese) e comunque trovare l'amore della sua vita in una cameriera (il mangiare e il servizio erano a cura di un istituto professionale); Serena ha trovato la sosia di una sua amica orientista; Annalisa e Sabrina hanno conosciuto un francese, i suoi genitori e due polacchi venuti fino a qui in macchina dalla Polacchia per bere vino e correre in M21B (vino bianco e rosso, come la loro bandiera, da quanto ci hanno spiegato); il Trent-o dunque ha stretto una partnership internazionale con la societá polacca di quei due.
Rientrati in palestra e preparati i bagagli, dopo qualche oretta di dormita, il giorno dopo siamo rimpatriati. Tutto liscio come l'olio e noi siamo pronti per un'altra avventura come questa!

 

Ecco qui sopra alcune carte: la ME della Night Sprint, W20 del terzo giorno e allenamento multitecnica.
PS: Abbastanza lungo come post, però ci sta, era da troppo che io non scrivevo qualcosa! Ci vediamo alla LIPICA OPEN.

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