Un mese fa ho avuto il piacere di conoscere i famosi
cartografi ucraini Alexander Kapralov, Vadim Prokopciuk e Alexander Mykhaylov,
venuti in Bondone per realizzare un nuovo impianto cartografico. Ora che ho un
po’ di tempo (visto che la Marty è coi suoi a fare un giro in bici...xD) vi
racconto tutto.
Sono uscito in bosco con Kapralov per un’ora, ho imparato
tante cose interessanti ed ho potuto anche provare, e sbagliare! E’ un tipo
davvero simpatico, l’età non si deve mai chiedere ad un cartografo al lavoro
però diciamo che sia sulla sessantina e ha cominciato il suo lavoro a 21 anni,
in Ucraina appunto per conto del suo club. Poi i colleghi li ha trovati pian
piano e Vadim è l’ultimo e il più giovane. In Trentino hanno cartografato una
marea di posti e sono ultra veloci e precisi, come Rudi de Ferrari ;) ed è da
poco che in Trentino hanno l’ausilio del laserscan: pensate che l’Argentario se
lo sono fatto tutto con la livella!
Il ritrovo era alle 8.15, io sono là alle 8.10 per non fare
figuracce mentre lui, con la sua macchina targata Ucraina, arriva preciso e, dopo
una stretta di mano, subito zaino in spalla, attrezzi al collo e breve
spiegazione iniziale in ita-gles-aino (mix tra italiano, inglese e ucraino; la
sua lingua la usava soprattutto per dire parolacce quando sbagliava...xD):
1.
Si comincia con un foglio bianco su una teca e
sopra carta lucida. Se la si ha, al posto del foglio bianco si mette la carta
con le foto aeree e il laserscan;
2.
Strumenti: matite colorate (verde, blu, nero,
marrone e magenta) appuntite con un coltellino, gomma non sporca o sono guai,
bussola preferibilmente lunga e livella.
3.
Abbigliamento e coscienza pronti a tutto:
zecche, sole, pioggia, neve, ghiaccio, fango, mer*a, orsi, elefanti, insetti,
fulmini, cacciatori e ‘Bambino Coccodrillo’.
4.
Si parte disegnando le strade asfaltate, strade
forestali e sentieri, una volta fatto questo ci si può buttare in bosco e spassarsela!
Così arrivati al primo sentiero che dallo stradone entra in
bosco ha preso la direzione in azimut e ha disegnato una linea sul foglio,
avanti così contando i passi e misurando la direzione ad ogni curva. Si
controlla ogni tanto se le curve di livello tornano. Con un solo
millimetro/grado di errore, più avanti si va, porta ad una carta totalmente
sbagliata: io ad un certo punto ho contato un passo in meno e dopo cento metri
eravamo in piano ma confrontando il rilievo sulla carta lucida con le curve
sotto eravamo su un costone! Si torna indietro e tutto da capo, che lavoro!
Pian piano si impara e con un maestro così è anche
divertente! Ogni volta che vedeva una roccia grande o una forma del terreno
strana faceva ‘ooOH!’ e si divertiva a disegnarla, ed è così abituato che ogni
volta che gli serviva una matita, ma la avevo al collo io, si metteva a frugare
sul suo petto per prenderla e dopo un po’ si ricordava che la aveva data a me!
e l’avrà fatto una decina di volte!xD
Quindi poi mi ha fatto capire che voleva andare avanti da
solo e mi ha fatto vedere alcuni rilievi già fatti con tutti i simboli che usa
lui per i vari oggetti: per il cocuzzolo segna un pallino con su una riga (per
distinguerlo dai sassi), per verde 1 segna tratteggiato, verde 2 tratteggiato
doppio e verde 3 riempie la zona di matita colorata, i bordi dei prati li fa
rossi e gli alberi blu...questo è il suo modo e ognuno lo ha diverso. Tutto
molto interessante e spero utile in futuro!
Questo è quello che abbiamo fatto in un’ora a velocità ‘bradipo’: